Alessandro Pusceddu

Assistere anche il caregiver

Chi non ha affrontato questa prova difficilmente comprende tutte le sfumature. Prendersi cura di un familiare che si è ammalato di demenza senile o Alzheimer passa per diverse prese di coscienza che possono essere inizialmente piuttosto traumatiche e sul lungo periodo molto faticose. Bisogna cominciare col pensiero che la persona malata è stata, con ogni … Leggi tutto

Relazionarsi correttamente con un malato di Alzheimer

Potrebbe capitare da un giorno all’altro. Potrebbe verificarsi la difficile eventualità di percepire che nostra madre, nostro padre, nostra nonna o qualsiasi altro nostro affetto dia chiari segni di demenza o di decadimento cognitivo. Sentirsi inermi nell’affrontare questa difficoltà, vedere il parente amato sfiorire e perdere capacità è un duro colpo e genera dolore e … Leggi tutto

Contrastare la demenza con la stimolazione cognitiva

La percentuale di popolazione anziana rispetto alla totalità è in crescita, grazie al miglioramento nello stile di vita e all’accesso semplificato alle cure mediche. Diventa quindi più incidente e centrale il problema delle malattie neurodegenerative legate all’età; e strategico il contrasto ai sintomi di queste. Acquistano di importanza, nelle richieste da parte dei parenti e … Leggi tutto

Attività fisiche e ricreative per il malato di Alzheimer

Strutturare e occupare la giornata per una persona affetta da demenza senile o Alzheimer è fondamentale, al di fuori di quale sia lo stadio di degenerazione della malattia, e di dipendenza dall’aiuto dei caregiver e degli specialisti, ed è importante per contrastare l’avanzamento della malattia. Purtroppo, proprio per via della degenerazione, le attività accessibili al malato cambiano e diventano per forza di cosa più basiche attraverso il tempo.

Tuttavia ci sono diverse attività indicate e che possono stimolare il paziente, e che a sua volta può fare di buon proposito e trovare piacevoli, in quanto anche la disposizione del malato è fondamentale nell’efficacia terapeutica.

A cominciare dal coinvolgimento nelle attività quotidiane domestiche, anche nel caso in cui l’aiuto del paziente non sia davvero necessario, a patto che queste attività non lo espongano a rischi per l’incolumità sua e delle persone circostanti, ovviamente. Sarà importante concentrare i suoi sforzi su attività che trovi gradevoli, e mettere in luce il fattore di divertimento anziché i risultati. Sarà molto importante trovare attività di ripiego che catturino la sua attenzione quando quelle precedenti comincino a risultare troppo complicate per lui/lei. O comunque agire sull’isolare solo alcuni compiti di quell’attività e trovare metodi semplificati. Non deve mai mancare, finché questa sarà possibile senza strascichi collaterali, l’attività all’aria aperta e il movimento. Le attività non dovranno mai protrarsi troppo a lungo, 15-20 minuti sono considerati adatti come intervallo di tempo, per la soglia d’attenzione tipica del malato. Non bisognerà forzare le attività e interromperle quando si scorgeranno segni di stanchezza, disinteresse o frustrazione. Attività ricreative come l’ascolto di musica e perché no il ballo, le passeggiate e il giardinaggio sono ottime. Ma anche attività di gruppo come i giochi da tavolo, o altri stimoli cognitivi come la lettura, o guardare gli album con le vecchie foto, saranno efficaci e appaganti. O ancora la cura personale oppure, semplicemente, guardare la tv.

Cosa accade nel cervello di un malato di Alzheimer

Attualmente incurabile, l’Alzheimer oggi è trattato con terapie farmacologiche e cognitive che possono rallentarne gli effetti di decadimento neurologico, la cui efficacia può variare di molto a seconda del soggetto e della situazione. La difficoltà nel trovare una vera e propria cura è data anche dalla difficoltà nell’individuare la causa stessa della malattia. Sono dimostrati … Leggi tutto

Alzheimer e Demenza senile, le differenze

Frequentemente usati come sinonimi, il morbo di Alzheimer e la demenza senile non sono la stessa cosa. Seppure il morbo di Alzheimer sia una forma di demenza senile, e la più comune di queste, i due termini non coincidono sempre e comunque, e vale la pena distinguere ed essere sensibili alle differenze, poiché un’adeguata consapevolezza … Leggi tutto